In barca a vela sulla baia di San Francisco! Non ci potevo veramente credere quando Andrea me l’ha proposto! Vi descrivo la situazione, Sabato pomeriggio da sfigato in ufficio a cercare di lavorare con una giornata della madonna fuori che mi guarda e ride! Si accende l’iconcina della posta elettronica sul mio video! E’ Andrea telegrafico:”...andiamo in barca? Chiamami a casa”. Mi preparo in un nanosecondo e sono da lui. Pomeriggio spaziale, un sole caldo il vento giusto, avevo anche appena sentito la mia Amichetta Micky, cosa potevo desiderare di piu’? (se qualcuno di voi sta pensando di rispondere “una laurea”, mettetevi una mano sul cuore e non fatelo!!!!!!! PLEASE )

Il circolo e’ il Cal Adventures Outdoor Education Program of the University of California at Berkeley . Praticamente se sei uno studente alla University of California at Berkeley (UCB) hai la possibilita’ di fare la tessera di sottoscrizione che costa una miseria e puoi prendere una barca tutte le volte che vuoi. Chiaramente senza pagare nulla di affitto (ne’ per la barca ne’ per la muta ne’ per la cerata...) proprio come in Italia!!!!!!!! Comunque, terminate le pratiche burocratiche ( 2minuti di orologio ) abbiamo scelto la barca, l’abbiamo calata in mare e via! La sensazione e’ veramente d’effetto, specialmente quando cominci a prendere un po’ di velocita’.

Ho fatto questo!( vedi foto ).Io non sono un grande esperto, ma da ‘profano’ vi dico che ne vale veramente la pena! Ci siamo allontanati un po’ (tanto) dal circolo e siamo arrivati fino in prossimita’ del porto di Emeryville, e fin qui tutto bene, poi il vento e’ cambiato ed e’ diventato un po’ piu’ incazzato. Dopo qualche minuto di silenzio e di concentrazione siamo riusciti a toglierci dalla m... e abbiamo ripreso la normale navigazione verso casa.

Andrea ha avuto molta pazienza perche’ all’inizio mi muovevo abbastanza come un pachiderma!

A meno di un miglio dall’arrivo scorgiamo un amico di Andrea che puntava verso il mare, ci passa vicino urlandoci qualcosa... qualsiasi cosa fosse e’ stata presa come una sfida e via dinuovo all’inseguimento dell’Americano. Qualche virata veloce, qualche onda che quasi ci rovesciava, qualche distruzione di addominali per cercare di stare fuori dallo scafo e tenere la barca dritta e poi via verso casa! Abbiamo “parcheggiato” la barca e ce ne siamo tornati a casa contenti come due bambini che hanno appena finito di giocare con il loro nuovo giocattolo! Ora amici miei, non sono uno scrittore e lo so benissimo, cercate di immaginare la baia di San Francisco, il mare, il Bay Bridge, il vento, il silenzio, il rumore delle vele lo scricchiolio della barca... in tutto questo dovete solo aggiungere la foto del vostro amico pancione che se ne sta in mezzo alle onde e avrete la visione del mio sabato pomeriggio in barca a vela nella Baia!

 


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